lunedì 8 gennaio 2018

Diario dei pensieri che faccio prima di dormire - 5


Caro diario,

passo ore a pensare, penso a qualsiasi cosa. 
Da come sto, a come gira il mondo, e come quanto spesso tutto ciò che non è il mondo nel senso stretto di pianeta giri in maniera totalmente contraria rispetto a ciò che vorremmo.
Ma la notte è il momento nel quale mi lascio andare, nel quale mi perdo, nel quale annego tra miei pensieri. Sono le 03:48 e come sempre sono nel mio letto, avvolto in un nodo di coperte, che per quanto strette fra le mie mani, non saranno mai paragonabili a quel nodo alla gola che percepisco quando mi sdraio qui e inizio a pensare.
Penso alla mia famiglia attuale, attuale perchè non è più quella di un anno fa, nemmeno nella sua conformazione.
Penso a mio padre, anche se non vorrei...
provo una rabbia verso di lui che non ho mai provato verso nessuno, vorrei che uscisse dalla mia testa con la stessa facilità con cui l'ho fatto uscire dalla mia vita. Vorrei non mi tormentasse la sua faccia appena prendo sonno, vorrei che sparisse dai miei sogni, che ormai sono più suoi che miei, dato che non faccio altro che svegliarmi durante gli incubi nei quali lo vedo, non posso raccontarti in che situazioni.
Penso al mio futuro, penso se sono io ad essere troppo debole per questo posto, o se è solo una prova di resistenza che qualcuno vuole io passi.
Penso anche se qualcuno si accorgerebbe di qualcosa se mollassi tutto e iniziassi a fregarmene davvero, ma non come dice mia madre quando mi rimprovera di aver poco interesse verso le cose ''importanti'', fregarmene a tal punto da raggiungere un egoismo tale da risultare intoccabile per chiunque. 
Il vero problema però è questo, che io per primo ho paura di fregarmene, forse perchè non voglio, forse perchè non posso. Non voglio perchè mi sento in dovere di fare qualcosa per cambiare questo posto, di lasciare un segno grazie al quale non finirò nel mucchio di persone abbandonate all'oblio dopo la morte. 
Un segno indelebile ma invisibile, perchè ho imparato che chi fa le cose per sua volontà, senza scopi secondari, non ha bisogno di farsi vedere.
Cerco di lasciarlo attraverso la mia musica, e dico mia perchè è così che la sento, come se fosse una parte integrante di me che aspettava solo il pretesto giusto per emergere.
Passo ore a pensare alla musica, con la musica e per la musica, come esprimere al meglio come sto e ciò che sono.
Anche ora ho le cuffiette, ascolto Sogni Appesi, di Ultimo, un Artista con la A maiuscola a mio parere, che funge da volano per i miei pensieri, dato che ogni sua canzone per me è un concentrato di spunti di riflessione, e penso proprio al titolo di questa canzone... Sono i sogni appesi o siamo noi ad appenderci a loro(?)per cercare di volare via di qui?

Nico Code

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