Si spreca tanto tempo nella propria vita, in particolare durante le vacanze estive. Pigrizia e noia sono all'ordine del giorno, quasi fino a raggiungere l'accidia.
Con il trascorrere dei giorni ci si accorge del tempo che non tornerà più, e si inizia a riflettere utopicamente su progetti futuri ma, allo stesso tempo, non si cambiano le abitudini erronee.Sentimenti contrastanti mi hanno accompagnata anche in quel fatidico giorno di agosto, quando ho compreso l'esageratezza della mia pigrizia.
Come al solito mi sono alzata senza un orario preciso, intenzionata a trascorrere la mia intera giornata sul divano poiché poca era la voglia di uscire. Prediligevo la comodità e il relax alle passeggiate in cui si vagabondava accaldati; le consideravo prive di senso. Stava filando tutto liscio finché delle mie amiche non mi hanno chiamata per incontrarci; eravamo uscite insieme il giorno prima ma non volevo rifiutare il loro gentile invito.
Mi precipito dunque da loro, mentre il desiderio di una serata sul divano si stava dissolvendo ad ogni passo.
Il tempo stava passando abbastanza velocemente e devo ammettere che la brezza serale era piacevole, tuttavia avrei preferito di gran lunga rilassarmi a casa. Alcuni istanti dopo una di loro guarda il cielo stellato e ne esalta il suo splendore. Non avendo mai osservato con i miei stessi occhi un firmamento con più di due stelle contate, ero priva di aspettative verso la volta celeste.
Con sguardo apatico alzo gli occhi al cielo e noto un luccichio; era lo scintillio delle stelle che componevano le costellazioni dell'Orsa Minore e dell'Orsa Maggiore. Di notte, tra luce e oscurità, la stella polare è sempre stata l'unico corpo celeste che ammiravo da piccola, il motivo per cui rivolgevo il mio sguardo al cielo. Ciononostante avevo perso interesse nell'osservazione del cielo notturno, perché nessun astro si era mai unito alla solitaria e abbandonata stella polare.
Il cielo di quella sera, che mi ha stregata con un singolo sguardo, invece, mi ha resa partecipe della bellezza che risiede negli astri. Da quel momento eccezionale, ho iniziato a chiedermi quante occasioni simili potrei essermi preclusa quest'estate, perciò ho deciso che l'accidia non sarà più il giudice supremo delle mie scelte.Con sguardo apatico alzo gli occhi al cielo e noto un luccichio; era lo scintillio delle stelle che componevano le costellazioni dell'Orsa Minore e dell'Orsa Maggiore. Di notte, tra luce e oscurità, la stella polare è sempre stata l'unico corpo celeste che ammiravo da piccola, il motivo per cui rivolgevo il mio sguardo al cielo. Ciononostante avevo perso interesse nell'osservazione del cielo notturno, perché nessun astro si era mai unito alla solitaria e abbandonata stella polare.
Sissi Caruso
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