Ai piedi delle montagne modenesi era una bella giornata di sole invernale. I raggi solari lavavano via la neve dalle ripide stradine montagnole con la scioltezza di mia mamma a fare il bucato.Ero un sacco di buonumore perché il giorno prima , mentre acquistavamo merende varie per l'imminente uscita, mio papà mi permise di portarmi a casa una piccola confezione di pocket coffee. Decaffeinati ovviamente. Al mio sorriso di default, quel giorno si aggiungevano 4° per lato, causati dalla spensieratezza di non dover fingere di prendere appunti. Ci si incontrava davanti a scuola qualche minuto prima che le restanti classi del liceo cominciassero le le lezioni. Ero stato puntuale, ma non uno dei primi; quindi mi sono seduto a metà pullman. Il posto di fianco al mio è rimasto vuoto per un po', finchè Aurora e Laura, nei sedili paralleli, mi chiesero di giocare con loro a qualche gioco di società. Accettai e così fece anche Laura (sì, un'altra Laura) seduta dietro di me, anche lei da sola. Ci siamo divertiti molto, fino al bar in cui ci siamo fermati per fare colazione. Se non ricordo male due paste dolci e mezza, che non avevo comprato io tra l'altro. C'è da sapere infatti che sono una sorta di cestino organico della 2^M, mangio veramente di tutto. Scesi dal pullman, ho regalato un paio dei miei preziosi pocket coffee, a quanto pare ero proprio di buonumore.
Lo scopo della gita era di unirci di più come classe, ed il fatto che le prof. ce lo abbiano detto esplicitamente non ha penalizzato il processo, come invece ero convinto che avrebbe fatto. Noi frikki della M infatti non abbiamo preso a cuor leggero ciò che ci hanno detto le professoresse. Siamo stai tutti molto coinvolti dai giochi che sono stati organizzati per noi, e la cosa più curiosa è stata vedere le prof. parteciparvi attivamente. Ho scoperto la prof. di matematica come essere umano ed ero sinceramente sorpreso nel vederla così diveersa dalla vita professionale. Era presente anche la prof. di italiano, subentrata solo quest'anno ma la prima ad entrarci nel cuore. Con le prof. abbiamo avuto modo di legare anche in pullman, quando per poco l'autista non ci manda all'Ade. Ma il momento più memorabile è stato quando, sia prof. che organizzatori ci hanno lasciati liberi di fare ciò che volessimo., e noi senza che nessuno se lo aspettasse abbiamo deciso di rimanere seduti in cerchio, ad esprimere tra di noi i nostri sentimenti, per alcuni solo provarci, ma è stato un momento che, a pensare ora è un'utopia. Ogni membro della classe a Montesole è stato il sole della propria galassia, brillando di luce propria e senza paura di sciogliere gli altri con le proprie emozioni.
Nessun commento:
Posta un commento