Domenica 8 luglio 2018. Ritrovo all’aeroporto Marconi di
Bologna per quello che si rivelerà poi il viaggio più importante, bello e
significativo della mia finora breve esistenza. Zero ansia pre-aereo, zero
paura di stare per un po’ senza amici e famiglia, zero paura dell’Australia, ma
tanta voglia di partire. Partiamo per Sydney passando per Dubai, in quelle che
saranno 20 interminabili ore; non tanto per la durata, ma più che altro per i
soggetti presenti sull’aereo: i bimbi piccoli che piangono incessantemente, i
tuoi vicini di posto che ogni 10 minuti ti chiedono di alzarti per farli
passare, quelli che hanno i piedi che puzzano da morire ma hanno comunque il
coraggio di togliersi le scarpe, chi russa, chi vomita, chi viene giù con lo
schienale senza prima avvisarti o chiedere il consenso e come se non bastasse
chi mentre dorme sbava. Ma la voglia di essere in Australia era talmente tanta
da passare oltre queste cose. Arriviamo a Sydney in piena notte d’inverno, ed
io in pantaloncini corti. Prendiamo le valigie e un bus ci porta in hotel.
Arrivati in hotel, io e i miei compagni di stanza facciamo una doccia veloce e
partiamo alla scoperta di Sydney. Affamati ci fermiamo al MC Donald’s dove
personaggi strani intrattengono il nostro spuntino, poi passiamo per un night
club al di fuori del quale ci sono delle ragazze piuttosto disponibili, ma
andiamo oltre e finiamo in un vicolo cieco. A quel punto decidiamo che forse è
meglio rientrare e torniamo in hotel. Mi addormento che sono le 3am e mi
risveglio alle 6am. Jet lag bastardo. Colazione in hotel alquanto squisita e
via che si riparte per visitare la città. Trascorriamo questi 4 giorni a Sydney
visitando posti meravigliosi come Bondi Beach, l’Opera House, Manly Beach, il
Botanic Garden, l’Apple Store, la Tower Eye e altri luoghi meno conosciuti ma
altrettanto interessanti. Dopodiché partiamo per Melbourne dove ognuno sarà
ospite di una famiglia del posto per il resto del mese. Io fortunatamente ho
trovato una famiglia splendida che mi ha ospitato come un secondo figlio e che
inoltre ,avendo origini italiane, non mi hanno fatto rimpiangere per niente
l’Italia per quanto riguarda l’ambito culinario. Le avventure a Melbourne sono
state davvero tante e probabilmente anche più belle , ma ho già raccontato un
momento per il quale è valsa la pena vivere quest’estate, quindi mi fermo qui.
Grillo
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