“Dai, sbrigatevi a tuffarvi!
L’acqua è magnifica e dentro si sta benissimo.”
Davanti a me il lago risplende
sotto i caldi raggi del sole costringendomi a socchiudere gli occhi.
“Non è fredda?”
“È proprio questo che la rende
magnifica. E poi non è fredda… non quel tipo di freddo spiacevole almeno. È
fresca da rigenerare la mente, non raffreddare il corpo.”
Sono sempre la prima a
gettarmi; non amo le entrate lente e interminabili a cui siamo costretti in
spiaggia. Ho sempre prediletto gli scogli: porzioni di roccia affacciate
sull’acqua che racchiudono tutta la libertà sprigionata in un salto. Con un
passo ci si ritrova sommersi completamente; l’azione è irreversibile: non c’è
tempo per rimorsi o rimpianti.
In un attimo ti ritrovi ignudo
delle tue sicurezze, esposto all’imprevedibilità della natura. L’adrenalina
scorre in corpo come la corrente di un fiume in piena, e rimani solo con le
debolezze dell’essere umano.
Sei un tutt'uno col lago, mare
o fiume che sia. Nessuna interferenza, nessuna ancora di salvezza: siete tu e
l’acqua. Immersi e svestiti, travolti dalle sensazioni, dal senso di libertà e
concessione.
Immergo la testa, affogo i pensieri
e scavo in profondità, dove le correnti gelide incontrano la pelle abbrustolita
dal sole. Le braccia si fanno strada nell’immenso ventre azzurro.
Riemergo con gli occhi pesanti,
la vista annebbiata e le ciglia grondanti. L’acqua scintilla dinanzi a me e le
montagne si specchiano sul vetro turchino.
Inspiro ancora e la testa
sprofonda, si allontana dalla superficie, mentre i piedi altalenanti infrangono
la barriera dell’acqua. Gli occhi si schiudono, i capelli ondeggiano lucenti e
le braccia continuano nel loro moto imperterrito.
Il respiro diviene affannoso e
d’istinto le gambe cominciano a spingere verso l’alto, verso l’ossigeno. Prendo
una boccata d’aria e cerco di redimere le forze. Le gote arrossate risplendono
al sole e il respiro ansante si fonde col fruscio del vento, fino a scomparire.
Nel frattempo gli amici
timorosi mi hanno raggiunto in acqua.
Si lamentano della temperatura
e dello sforzo che devono sostenere per rimanere a galla nell’acqua dolce. Sono
a bagno nelle loro insicurezze.
Sorrido loro e scompaio
nuovamente nelle acque cerulee.
Laura Gavioli
Nessun commento:
Posta un commento