Mille istanti di euforia viaggiano nel tempo di un estate ormai finita destinata a diventare solamente un ricordo, un racconto, insieme a tutti i suoi segreti.
Condividerli significherebbe distruggere un po di quel significato che caratterizza la parola stessa, ma il più grande sforzo è dover scegliere ciò che è più unico da dire, l’attimo, il minuto o il secondo ineguagliabile.
Giorno dopo giorno ho ripensato con intensa malinconia a quanto fosse stata veloce la calorosa vacanza, e a quante persone avrei dovuto dire grazie, oppure un triste addio.
Ora, più decisa che mai, credo fortemente che sia ingiusto dover descrivere il proprio momento di felicità, il più significativo e memorabile, escludendone altri altrettanto importanti.
Nessuno dovrebbe sentirsi sminuito perché ogni ricordo si deve a quel qualcuno che ha deciso di condividerlo con te.
Vale la pena vivere anche in vacanza per poter assaporare il gusto della libertà e spensieratezza, per incontrare persone nuove su cui potere scrivere tanto o su cui non potere scrivere nulla perché motivi di delusioni.
Vale la pena vivere in vacanza per pregare gli orologi di fermarsi per sempre, per provare preoccupazione l’ultimo giorno in cui i compiti forse incominciati sono il nostro unico pensiero e terrore, e per favoleggiare su come si svolgerà il nuovo anno scolastico ormai alle porte.
Vale la pena vivere in vacanza per il mare, la sabbia, il suono delle conchiglie e i baci sotto al sole, per potere ammirare le stelle nella notte di San Lorenzo e magari esprimere un desiderio che forse un giorno verrà ascoltato, e questo fu il mio: desidero che tutti possano passare momenti di festosità e piacere, così da lasciarsi alle spalle l'umore nero e avere a sua volta persone a cui augurare il meglio, come sto facendo io ora, dopo aver trovato pace e tranquillità in un mare di difficoltà.
GIADA MARI
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