Arrivati alla porta del loro psicologo
fidato, i tre puntini di sospensione cominciarono a litigare, com’eran soliti
fare, per scegliere chi dovesse bussare per primo.
Capendo che mai sarebbe terminata
quella discussione, si ritrovarono a bussare tutti e tre contemporaneamente.
Quando però il buon uomo aprì l’uscio
per accoglierli nello studio incappò in un altro conflitto, iniziato a causa
del puntino centrale, fermamente convinto di dover essere lui il primo ad
entrare, a qualsiasi costo.
Lo psicologo dopo aver visto che la
situazione andava degenerando, proruppe in un urlo che pose fine alla loro
guerra continua.
Li fece entrare uno per volta e spiegò
loro, mentre si accomodavano, che le preferenze non dipendessero dall’ordine di
entrata attraverso la porta di un dottore. Poi continuò il suo discorso:
<<Dunque, noto che non ci sono
stati progressi dopo l’incontro della settimana scorsa… Dovete capire che non
potete litigare per cose inutili, nessuno di voi è più o meno importante di
qualcun altro. Siete tutti rilevanti, senza uno di voi non sareste più un segno
di punteggiatura, anzi… perdereste significato.>>
I tre puntini, dopo una lunga
riflessione silenziosa fatta di sguardi reciproci, si unirono commossi in un
abbraccio. Lo psicologo li osservava e nel contempo si sentiva fiero di sè: era
riuscito nel suo intento.
Per festeggiare decise di cedere loro
qualche caramella ma, voltatosi un attimo per prenderle, i puntini stavano di
nuovo combattendo.
<<Adesso basta! Mi sono stancato
di essere vittima delle vostre finte, non voglio più vedervi sorridere e
pensare di avercela fatta quando in realtà non è così!>>
I puntini dispiaciuti si diressero
mogi mogi verso la porta d’uscita, poi la varcarono per avviarsi verso casa.
Lungo il loro cammino incontrarono uno
scrittore in difficoltà e, approfittando di un momento di generosità mista a
curiosità, lo raggiunsero.
Il puntino sinistro prese un po’ di
coraggio e gli chiese <<Possiamo aiutarla?>> con voce tremolante.
Il signore alzò gli occhi dai propri
fogli: <<Certo, stavo giusto cercando un segno di punteggiatura da
mettere qui, alla fine di questa frase… Ma aspettate!>>
A quel punto l’uomo mise a fuoco i tre
puntini, poi esultò: <<MA CERTO! VOI SIETE IL SEGNO GIUSTO! Sì proprio
voi, così completi, così uniti… Dovreste essere molto amici, vero? Infondo,
state sempre insieme!>>
I puntini incrociarono gli sguardi poi
scoppiarono a ridere rumorosamente.
<<Perché ridete?>> chiese
lo scrittore turbato.
<<Sa, noi litighiamo la maggior
parte del tempo: anche il nostro psicologo ha perso completamente le
speranze!>> rispose il puntino destro.
<<Oh, ma voi non dovete
litigare, singolarmente non sareste nulla (se non un insulso punto) e di
quelli, fidatevi, ce ne sono abbastanza. Insieme, voi formate qualcosa di
nuovo, di diverso, di originale: qualcosa che nessuno ha mai usato fino ad
oggi!>>
<<Va bene>> disse il primo
puntino.
<<Ci hai convinto>>
affermò il secondo.
<<Cercheremo di non litigare
più>> concluse il terzo.
Dopo aver sorriso allo scrittore,
adesso ispirato, proseguirono per la strada che portava a Casa Punteggiatura,
pronti per essere impiegati in nuove frasi.
Giada Gorreri
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