lunedì 4 dicembre 2017

Dialogo tra i puntini di sospensione e uno psicologo



Arrivati alla porta del loro psicologo fidato, i tre puntini di sospensione cominciarono a litigare, com’eran soliti fare, per scegliere chi dovesse bussare per primo.

Capendo che mai sarebbe terminata quella discussione, si ritrovarono a bussare tutti e tre contemporaneamente.

Quando però il buon uomo aprì l’uscio per accoglierli nello studio incappò in un altro conflitto, iniziato a causa del puntino centrale, fermamente convinto di dover essere lui il primo ad entrare, a qualsiasi costo.

Lo psicologo dopo aver visto che la situazione andava degenerando, proruppe in un urlo che pose fine alla loro guerra continua.

Li fece entrare uno per volta e spiegò loro, mentre si accomodavano, che le preferenze non dipendessero dall’ordine di entrata attraverso la porta di un dottore. Poi continuò il suo discorso:

<<Dunque, noto che non ci sono stati progressi dopo l’incontro della settimana scorsa… Dovete capire che non potete litigare per cose inutili, nessuno di voi è più o meno importante di qualcun altro. Siete tutti rilevanti, senza uno di voi non sareste più un segno di punteggiatura, anzi… perdereste significato.>>

I tre puntini, dopo una lunga riflessione silenziosa fatta di sguardi reciproci, si unirono commossi in un abbraccio. Lo psicologo li osservava e nel contempo si sentiva fiero di sè: era riuscito nel suo intento.

Per festeggiare decise di cedere loro qualche caramella ma, voltatosi un attimo per prenderle, i puntini stavano di nuovo combattendo.

<<Adesso basta! Mi sono stancato di essere vittima delle vostre finte, non voglio più vedervi sorridere e pensare di avercela fatta quando in realtà non è così!>>

I puntini dispiaciuti si diressero mogi mogi verso la porta d’uscita, poi la varcarono per avviarsi verso casa.

Lungo il loro cammino incontrarono uno scrittore in difficoltà e, approfittando di un momento di generosità mista a curiosità, lo raggiunsero.

Il puntino sinistro prese un po’ di coraggio e gli chiese <<Possiamo aiutarla?>> con voce tremolante.

Il signore alzò gli occhi dai propri fogli: <<Certo, stavo giusto cercando un segno di punteggiatura da mettere qui, alla fine di questa frase… Ma aspettate!>>

A quel punto l’uomo mise a fuoco i tre puntini, poi esultò: <<MA CERTO! VOI SIETE IL SEGNO GIUSTO! Sì proprio voi, così completi, così uniti… Dovreste essere molto amici, vero? Infondo, state sempre insieme!>>

I puntini incrociarono gli sguardi poi scoppiarono a ridere rumorosamente.

<<Perché ridete?>> chiese lo scrittore turbato.

<<Sa, noi litighiamo la maggior parte del tempo: anche il nostro psicologo ha perso completamente le speranze!>> rispose il puntino destro.

<<Oh, ma voi non dovete litigare, singolarmente non sareste nulla (se non un insulso punto) e di quelli, fidatevi, ce ne sono abbastanza. Insieme, voi formate qualcosa di nuovo, di diverso, di originale: qualcosa che nessuno ha mai usato fino ad oggi!>>

<<Va bene>> disse il primo puntino.

<<Ci hai convinto>> affermò il secondo.

<<Cercheremo di non litigare più>> concluse il terzo.

Dopo aver sorriso allo scrittore, adesso ispirato, proseguirono per la strada che portava a Casa Punteggiatura, pronti per essere impiegati in nuove frasi.





Giada Gorreri

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